Linus Torvalds e l'email che “inventò” la Democrazia del Codice
Non solo un annuncio ma il primo atto di una rivoluzione democratica basata sulla cooperazione e sulla condivisione.
25 agosto 1991. L’allora 21enne Linus Torvalds inviò un'email a una manciata di sviluppatori che rivoluzionò l’informatica. Il messaggio era conciso. Una sorta di tiepido annuncio: stava lavorando a un "hobby", un sistema operativo che "non sarà grande e professionale".
From: torvalds@klaava.Helsinki.FI (Linus Benedict Torvalds)
Newsgroup: comp.os.minix
Subject: What would you like to see most in minix?
Summary: small poll for my new operating system
Hello everybody out there using minix-
I'm doing a (free) operating system (just a hobby, won't be big and professional like gnu) for 386(486) AT clones. This has been brewing since april, and is starting to get ready. I'd like any feedback on things people like/dislike in minix; as my OS resembles it somewhat (same physical layout of the file-sytem due to practical reasons)among other things.
I've currently ported bash (1.08) an gcc (1.40), and things seem to work. This implies that i'll get something practical within a few months, and I'd like to know what features most people want. Any suggestions are welcome, but I won't promise I'll implement them :-)
Linus Torvalds
torvalds@kruuna.helsinki.fi
Traduzione dell’email
Da: torvalds@klaava.Helsinki.FI (Linus Benedict Torvalds)
Newsgroup: comp.os.minix
Oggetto: Cosa vorreste vedere di più in minix?
Riepilogo: piccolo sondaggio per il mio nuovo sistema operativo
Ciao a tutti quelli là fuori che usano minix-
Sto creando un sistema operativo (libero) (solo un hobby, non sarà grande e professionale come GNU) per cloni AT 386(486). Il progetto è in cantiere da aprile e sta iniziando a essere pronto. Mi piacerebbe ricevere qualsiasi commento su ciò che piace/non piace in minix; dato che il mio OS gli assomiglia un po' (stessa struttura fisica del file-system per ragioni pratiche), tra le altre cose.
Ho già portato bash (1.08) e gcc (1.40) e le cose sembrano funzionare. Questo significa che avrò qualcosa di pratico entro pochi mesi, e vorrei sapere quali funzioni desidera la maggior parte delle persone. Ogni suggerimento è ben accetto, ma non prometto di implementarlo :-)
Linus Torvalds torvalds@kruuna.helsinki.fi
Quel giorno Torvalds, forse con un pizzico di inconsapevolezza, non stava solo annunciando un progetto informatico ma stava gettando le basi per una nuova forma di democrazia digitale.
La Rivoluzione del “Software Libero”
Per capire la reale portata di quell'evento dobbiamo contestualizzare il mondo dell’informatica dell’epoca. Il codice sorgente era proprietà esclusiva delle grandi aziende. Un segreto industriale che andava custodito gelosamente e venduto a caro prezzo. Chi voleva un programma doveva acquistarlo e accettare le restrizioni imposte: tra le quali non poterlo modificare, studiare o condividere.
Era un modello centralizzato e il potere era concentrato nelle mani di pochi grandi attori.
L'idea di Torvalds era radicalmente opposta e, ispirandosi al lavoro e alla filosofia di Richard Stallman e del progetto GNU, decise di rendere il suo codice liberamente disponibile, chiedendo a chiunque di contribuire e migliorarlo.
Alla testa non c'era un capo, un CEO o un consiglio di amministrazione. Le regole venivano decise da una comunità globale unita dalla passione e dalla volontà di costruire qualcosa insieme.
Questa scelta, apparentemente banale, fu un atto dirompente. Per la prima volta, un progetto di dimensioni titaniche veniva creato non da una singola entità/azienda, ma da una moltitudine di sviluppatori sparsi in tutto il mondo attraverso un processo distribuito e aperto.
Ogni sviluppatore poteva proporre una modifica, ogni utente poteva segnalare un bug, e ogni contributo veniva valutato in base al suo merito, non a chi lo proponeva.
Era la nascita di una meritocrazia del codice, dove l'unica moneta di scambio era la qualità delle idee.
Linux: il prototipo della Cooperazione di massa
Oggi, guardando a Linux, non vediamo solo un sistema operativo, ma la prova vivente che la cooperazione di massa funziona.
La maggior parte dei siti che visitiamo, i supercomputer che elaborano dati scientifici e persino la stragrande maggioranza degli smartphone funzionano grazie a Linux.
Possiamo dire che il mondo moderno funziona grazie a un "hobby" (Linux) e al principio della condivisione.
Ventun anni dopo quell'email, l'annuncio di Linus Torvalds, non è solo una curiosità storica per addetti ai lavori ma è la testimonianza concreta che le idee più rivoluzionarie non nascono sempre nelle sale riunioni delle grandi aziende, ma anche in una stanza da letto di uno studente alimentato dal semplice desiderio di condividere e di costruire insieme.
È un promemoria che la vera innovazione non sta nel controllare, ma nel liberare!
Oggi dobbiamo raccogliere questo testimone e chiederci:
se la democrazia del codice ha creato un sistema operativo che fa girare il mondo, in quali altri ambiti potremmo applicare questi principi per liberare il potenziale della cooperazione?
Nicola Fioretti